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al testo di Adielle
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Resto giù superando ogni limite com'era impossibile la rivoluzione che aspetto non ha più bisogno del mio abito la inseguirò irradiami falangi nude concupisci le mie palpebre riderò dei cortei amerò solo lei per quanto dura un calice mi copre d'assenze il vino rosso della tua bocca sa baciare anche quello che non ama s'alza svelto dalla rocca un vento freddo come lama ritaglia il profilo vaporoso di un sorriso postumo al tuo addio prigioniero a dieci passi dal rogo di queste fiamme deste per essenza il buio saprà fare un bisbiglio nella notte con un numero ristretto di parole agitarsi dentro e fuori questo codice radice bellica ergastolana violata alla fine e all'inizio tu m' illudi la controversia pro capite nel mezzo si accosta a più di un olocausto incauto il viandante che nel bosco a mezzanotte legge il libro segreto delle streghe senza coltello o a cavallo stanco fin dove il verso lo permette del sentiero seminudo a piedi si cammina meglio quando è giorno variopingimi gemente frastuono mastica fragole che sia nebbia da affettare quel mio abisso portatile tanto chiasso da far ridere ma mantenendo il coraggio di temere il peggio perchè sotto le nuvole si muore più forte e al confine non mi arresto della veglia detengo il potere sulle mie povere vene testimone il pretesto che l'altamarea mi porterà via bagno di sangue e fuoco di paglia. |
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